Dal Blog di Stefano Menga
Copertina del libro
Un nostro giovane concittadino Gianpiero Gioia, riceve oggi attenzione nelle pagine della stampa grazie ad "ISTANTI", una libro di poesie pubblicato, a gennaio scorso, dalla Collana Irda Edizioni.
Nella pagina culturale de "La Gazzetta del Mezzogiorno" scrive di lui la giornalista Agata Scarafilo con una recensione che gli fa onore ancor di più perché Gianpiero Gioia ha appena 18 anni, ma ha saputo, contando unicamente sulle proprie forze, farsi apprezzare da una casa editrice e contestualmente distinguersi in un mondo in cui è difficile far sentire la voce della propria anima.
Riporto integralmente l’articolo di Agata Scarafilo pubblicato su “La Gazzetta del Mezzogiorno” di oggi.
Con "Istanti”, Gianpiero Gioia consegna agli amanti del genere poetico un raccolta pubblicata, nel mese scorso, dalla Collana Irda Edizioni.
Ben 44 poesie che nascono dal profondo sentire di un liceale appena diciottenne, ma capace di far sentire quella voce dell’anima che, grazie alla pubblicazione un libro, non si perderà nel vento. Un giovane che con l’arte poetica sa far emergere quell’umano vivere, che tra l’apparire e l’essere, non manca di entrare in contraddizione. Poesie senza titolo e senza nome (eccetto una “25 aprile”) quasi a non voler distogliere l’attenzione o, per meglio dire, non voler pilotare il lettore, lasciato “libero”fino in fondo di immergersi in quelle brevi ma profonde rime.
Parole che sembrano quasi voler fuggire da quella apparente logica consequenzialità delle cose che, con un particolare modo di fare poesia, Gianpiero Gioia dimostra che non c’è.
La forma dei componimenti è concisa e quasi arida come a voler usare e non abusare delle parole. Un particolare rispetto della parola che dà vita ad una forma linguistica che racchiude già in sé un messaggio. Infatti, è il medesimo autore a sottolineare che le poesie, che compongono l’opera, non vogliono essere altro che uno sguardo sulla vita. Una vita vista, però, da un diciottenne che, anche se non può contare su una lunga esperienza personale, ha saputo tuttavia cogliere insegnamenti dalla lettura appassionata di numerosi autori.
“La poesia –dice Gianpiero Gioia- per adesso è il mezzo più efficace per esprimermi. Ho letto romanzi e poesie di infiniti autori tra cui Baudelaire, Thomas Eliot e Montale e ho approfondito il pensiero esistenzialista dei francesi Jean Paul Sartre e Albert Camus, ritenendo entrambi dei luminari nel mio percorso”.
Non a caso le poesie del poeta cegliese, di cui in futuro sentiremo certamente parlare, cercano di esprimere il disincanto di fronte alla realtà e la presa d’atto che, nei nostri giorni, affidarsi a una qualche certezza sociale, politica e, in taluni casi, anche morale non è altro che pura ingenuità.
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